Il celebre romanzo di Flaubert racconta la distanza inconciliabile tra i sogni romantici di una ingenua ragazza e la vita reale nella provincia della Francia di metà Ottocento. Mentre le tavole apparecchiate osservano, silenti, il suo lento e inesorabile scivolare nel baratro
Nato a Rouen da padre medico e famiglia borghese, Gustave Flaubert (Rouen 1821- Croisset 1880) era solitario, introverso, malinconico, ma anche presuntuoso, rissoso e pieno di sé, poco incline allo studio ma molto alla storia e alla letteratura.
Si trasferì a Parigi per studiare giurisprudenza, senza molto convincimento né impegno. A seguito di un attacco epilettico abbandonò gli studi e nel 1844 si ritirò nella piccola proprietà familiare di Croisset, dove abitò fino alla morte e scrisse tutti i suoi successi tra i quali: “L’educazione sentimentale” (1843-45), “Salammbô “(1862) e il suo testo più noto, “Madame Bovary” (1856), pubblicato a puntate sulla “Revue de Paris”, provocando uno scandalo e un processo contro la morale pubblica che si concluse con un’assoluzione.