È il 1848: in tutta Europa i popoli insorgono. A Milano i mazziniani e il popolo stanco di soprusi sono insieme sulle barricate contro gli odiati austriaci. Vincono ma solo momentaneamente.
A luglio i piemontesi con a capo Carlo Alberto vengono sconfitti dagli austriaci a Custoza e obbligati a trattare la capitolazione con Radetzky il quale rientrerà trionfalmente a Milano. Solo nel 1859 a seguito della vittoria della Francia sull’Austria, gli austriaci lasceranno Milano.
Mentre tutti sono sulle barricate, tra canti patriottici e morti ammazzati, Giovanni Lodovico Ambrogio Rajberti (1805-1861), medico milanese, poeta dialettale, gourmand e umorista, che appoggiava pienamente il fervore rivoluzionario, scrive, come calato dal cielo, L’arte di convitare spiegata al popolo pubblicato nel 1850. Considerato dall’autore come un “frammento di Galateo”, il testo rappresenta: “l’arte di stare col prossimo il meno male per sé e per gli altri, ossia l’arte di vivere in società”.